Cos'è l'addestramento

Il modo di addestrare un cane può variare a seconda del modo di vivere del padrone, dall’ambiente in cui viene tenuto e dell’indole della razza. Per questo motivo è consigliabile informarsi su quale sia la razza più adatta al proprio stile di vita prima di prendere in casa un cucciolo.

Imparare a comunicare 
Per educare un cane è necessario riuscire a comunicare con lui; questo significa capire il suo modo di esprimersi e farsi intendere dall’animale stesso. 

Il linguaggio del cane 
Il cane si esprime con la mimica facciale: con la testa, le orecchie, gli occhi e la bocca comunica le sue sensazioni agli uomini. L’animale manifesta le proprie emozioni anche con la postura del corpo, attraverso la posizione della coda e delle zampe. Infine il cane comunica mediante guaiti, uggiolii oppure abbaiando e ringhiando.

Il linguaggio del padrone 
L’uomo comunica con il proprio cane con le parole, la mimica facciale e la postura del corpo. I tre segnali, emessi contemporaneamente, devono combaciare; il cane, infatti, non distingue le parole e presta maggiore attenzione ai gesti e può prendere come un rimprovero un apprezzamento fatto con modi bruschi. Anche la postura del corpo ha significati particolari per il cane: il padrone impartisce ordini in piedi ed invita al gioco se è accovacciato. 

Un cucciolo di solo due o tre mesi è molto ricettivo, ed è in grado di apprendere i primi insegnamenti dal padrone. Il cane per istinto cerca sempre nel suo nucleo familiare ( animale o umano ) un capo, e questo deve affermarsi come tale per far riconoscere la propria autorità, il cane allora sarà disponibile ad accettare i comandi impartiti. Tutti i componenti del nucleo familiare devono concorrere alla sua educazione ed è fondamentale che non si creino situazioni in cui una persona sia più buona rispetto l’altra o che qualcuno della famiglia contraddica un suo ordine; questo comportamento è uno degli errori da evitare, infatti non fa che disorientare il cane. Se, fin dall’ inizio insegniamo al nostro cane dei comandi attraverso il gioco, lui li apprenderà e li assimilerà più velocemente. Non bisogna mai forzare troppo il nostro amico, ma dobbiamo sempre cercare di capire quando è più disponibile.  Una delle cose fondamentali è capire che la ricompensa e la negazione della ricompensa (pallina o bocconcino) nel caso non sia meritata sono le basi per l’educazione.Quali sono le discipline più importanti per addestrare un cane?Le discipline più note e sicuramente le più importanti sono: educazione di base (obbedienza con metodo gentile), obedience (disciplina inglese), agility (agilità negli ostacoli), utilità e difesa (disciplina per l’utilità sociale e per la difesa), free style (movimenti di fantasia), flyball (sport cinofilo) e coursing (corsa e cattura preda).

COS’È L’AGILITY DOG

L'agility dog è uno sport cinofilo che consiste in un percorso ad ostacoli (18 ai 22), ispirato al percorso ippico, nel quale il cane deve affrontarli nell'ordine previsto, possibilmente senza ricevere 
penalità e nel minor tempo possibile seguendo le indicazioni del conduttore.

In questa gara il conduttore deve seguire il cane comunicando con esso, dandogli dei comandi e accompagnandolo in tutto il percorso. Tutto l’addestramento viene affrontato dal cane come un gioco, non si esercita nessuna coercizione o punizione, ma tante coccole ed incoraggiamento.

L'agility dog, secondo il regolamento della FCI-Fédération Cynologique Internationale (Federazione cinologica internazionale), è una disciplina aperta a tutti i cani, nella quale si affrontano diversi ostacoli con lo scopo di evidenziare il piacere e l'agilità dell'animale nel collaborare con il conduttore. Si tratta di una disciplina sportiva che favorisce la sua buona integrazione nella società.

Questa disciplina implica una buona armonia tra il cane e il suo conduttore che porta a una intesa perfetta tra i due: è dunque necessario che i partecipanti posseggano gli elementi di base d'educazione e obbedienza.

La prima comparsa documentata di rilevanza dell'agility dog fu come intrattenimento allo show canino Crufts nel 1978. John Varley, un membro della commissione dello spettacolo dell'anno precedente, venne incaricato di organizzare un evento che unisse sia l'agilità e l'obbedienza del cane e che rialzasse l'audience della manifestazione, da anni ormai in calo. Varley chiese assistenza all'addestratore di cani Peter Meanwell, ed insieme presentarono un vasto percorso a ostacoli, che ricordava quelli presenti nelle gare equestri, per mostrare al pubblico la velocità e l'agilità dei cani. Molti ostacoli usati dai moderni addetti ai lavori erano già presenti a quella dimostrazione, inclusi l''Over & Under' (la combinazione di una passerella con un tubo), il 'Tyre Hoop' (lo pneumatico), il 'Weaving Flags' (il moderno slalom) e il 'Canvass Tunnel' (l'attuale tunnel morbido).

Nel 1980, il Kennel Club divenne la prima organizzazione a riconoscere l'agility come uno sport ufficiale con la stesura di un regolamento, e il primo evento a essere effettuato sotto il nuovo regolamento fu appunto il Crufts Show di quell'anno. Il giudice dell'evento fu Peter Meanwell, con Peter Lewis come notaio. Peter Lewis e John Gilbert (uno dei pochi concorrenti, che parteciparono all'edizione del 1978, che continuò a partecipare alla competizione, ad addestrare e a fare il giudice) andarono a mostrare per tutta l'Europa e in tutto il Mondo il dilagante sport. Il 1983 vide la fondazione di club di agility, il primo club nazionale di agility nel Regno Unito chiamato Agility Voice e il primo magazine interamente dedicato allo sport cinofilo di tanto successo.
Origine e sviluppo nel Regno Unito
In Italia l'agility è approdata nel 1988; i primi stage vennero organizzati nel 1989 a Torino dal GARU (Gruppo Amici Razze Utilità), tenuti dal giudice francese Jean Pierre Garcia e dall'inglese Peter Lewis.
Anche in Italia tale disciplina suscitò un interesse tale che il 1º gennaio del 1990 l'ENCI decise di pubblicare un primo abbozzo di regolamento, per poi adeguarsi - un anno dopo - a quello internazionale della FCI.
Le prime gare nazionali di questo sport in Italia si sono tenute nel 1990. Da esse sono stati selezionati i primi componenti della Nazionale italiana di agility dog.
Già nel 1991, grazie al successo dell'attività, hanno cominciato a diffondersi specie nel centro-nord
i Club di Agility, mentre le gare si sono fatte sempre più frequenti e i concorrenti più numerosi.
L'Italia si è trovata subito in una condizione favorevole nell'addestramento dei cani all'agility, siccome i centri cinofili, oltre alla decennale esperienza nei campi dell'Obedience, possono apprendere le tecniche di addestramento dalla vicina Francia, già avanti nel processo di iniziazione.

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