giovedì 26 giugno 2014

CANI IN SPIAGGIA - TESTO INTEGRALE DELLA LEGGE APPROVATA DALLA REGIONE VENETO

CONSIGLIO  REGIONALE  DEL  VENETO              IX  LEGISLATURA
205ª Seduta pubblica – Giovedì 12 giugno 2014 Deliberazione legislativa n. 17
OGGETTO: PROPOSTA DI LEGGE RELATIVA A “MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 28 DICEMBRE 1993, N. 60 “TUTELA DEGLI ANIMALI D’AFFEZIONE E PREVENZIONE DEL RANDAGISMO” E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI”. (Progetto di legge n. 422)
La legge è stata approvata nel testo che segue:
MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 28 DICEMBRE 1993, N. 60 “TUTELA DEGLI ANIMALI D’AFFEZIONE E PREVENZIONE DEL RANDAGISMO” E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI
Art. 1 - Modifica dell’articolo 3 della legge regionale 28 dicembre 1993, n. 60 “Tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”.
1. Dopo il comma 2 dell’articolo 3 della legge regionale 28 dicembre 1993, n. 60 è aggiunto il seguente:
“2 bis. Al proprietario o al detentore anche temporaneo di animali di affezione è vietato l’utilizzo della catena o di qualunque altro strumento di contenzione similare, salvo che per ragioni sanitarie o per misure urgenti e solamente temporanee di sicurezza, documentabili e certificate dal veterinario curante.”.
Art. 2 - Modifica dell’articolo 8 della legge regionale 28 dicembre 1993, n. 60 “Tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”.
1. Dopo il comma 6 dell’articolo 8 della legge regionale 28 dicembre 1993, n. 60 sono aggiunti i seguenti:
“6 bis. La Giunta regionale, al fine di dare attuazione a quanto previsto dall’articolo 3, comma 2 bis, sentita la competente commissione consiliare, emana apposite indicazioni tecniche aventi ad oggetto gli specifici requisiti delle strutture e delle recinzioni volte al ricovero dei cani e dei gatti e le modalità di custodia degli animali di affezione, con disposizioni specifiche per la custodia dei cani da parte dei privati.
6 ter. Le strutture e le recinzioni, realizzate secondo le modalità di cui al comma 6 bis, sono sempre consentite,anche in deroga alla normativa regionale e agli strumenti territoriali, ambientali, urbanistici ed edilizi.”.
Art. 3 - Inserimento dell’articolo 18 bis nella legge regionale 28 dicembre 1993, n. 60 “Tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”.
1. Dopo l’articolo 18 della legge regionale 28 dicembre 1993, n. 60 è aggiunto il seguente:
“Art. 18 bis - Accesso ai giardini, parchi, aree pubbliche ed aree riservate agli animali da compagnia.
1. Agli animali da compagnia, accompagnati dal proprietario o da altro detentore, è consentito l’accesso a tutte le aree pubbliche e di uso pubblico, compresi i giardini, i parchi e le spiagge; in tali luoghi è obbligatorio l’uso del guinzaglio e della museruola o di altri strumenti contenitivi, secondo le modalità già previste dalla normativa vigente.
2. Agli animali da compagnia è vietato l’accesso in aree destinate e attrezzate per particolari scopi, come le aree giochi per bambini, quando a tal fine sono chiaramente delimitate e segnalate con appositi cartelli di divieto.
3. I comuni possono, nell’ambito di giardini, parchi, spiagge ed altre aree destinate a verde pubblico,individuare, mediante appositi cartelli e delimitazioni, spazi destinati agli animali da compagnia, dotandoli anche delle opportune attrezzature; tali spazi sono forniti di acqua, contenitori per la raccolta delle deiezioni, spazi d’ombra ed eventuali divisioni per animali grandi e piccoli.
4. Negli spazi a loro destinati, gli animali possono muoversi, correre e giocare liberamente, senza guinzaglio e museruola, sotto la sorveglianza del responsabile, senza determinare danni alle piante o alle strutture presenti.”.
Art. 4 - Modifica dell’articolo 20 della legge regionale 28 dicembre 1993, n. 60 “Tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”.
1. Dopo il comma 1 dell’articolo 20 della legge regionale 28 dicembre 1993, n. 60 è aggiunto il seguente:
“1 bis. Chiunque violi la disposizione contenuta nel comma 2 bis dell’articolo 3 è soggetto a sanzione amministrativa pecuniaria da euro 100,00 ad euro 300,00.”
Art. 5 - Norma transitoria
1. Ai fini di consentire al proprietario o al detentore anche temporaneo di animali di affezione di adeguarsi a quanto previsto dalla presente legge, il divieto di cui all'articolo 3, comma 2 bis, della legge regionale 28 dicembre 1993, n. 60, così come introdotto dall’articolo 1, non si applica per un periodo di sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge.

Cani sulle spiagge venete? Solo se i gestori o i Comuni non lo vietano.

Dopo l'approvazione della legge regionale si pensava che gli accessi dei pelosi fossero stati legalizzati in tutti i luoghi pubblici. In realtà la legge ribalta solo il principio: dove non è espressamente vietato è consentito. Ma può essere vietato ovunque, a patto che sia segnalato o riferito

Roma, 26 giugno 2014 - La legge c'è ma per l'applicazione bisogna vedere. Potrebbe essere questa la filosofia per il futuro prossimo del Veneto e degli animali da compagnia ai quali, stante la normativa approvata e pubblicata, non sarà più impedito l'accesso nelle aree pubbliche, spiagge comprese. Detto così sembra che i cani possano, purché rigorosamente muniti di guinzaglio e museruola, frequentare tutte le spiagge venete che sin qui erano loro interdette.
Ma le cose non stanno esattamente così. La legge, in realtà, ribalta il principio base e consente tutto ciò che non è espressamente vietato. La regione dice sì all'ingresso in spiagge, campeggi, giardini e quant'altro a cani e gatti a meno che il gestore del singolo arenile, il proprietario del singolo giardino o di un'altra area pubblica non decida di vietarlo espressamente.
Il divieto può essere opposto sia dal gestore dello stabilimento balneare - che dovrà avere cura di affiggere apposito cartello - o dal Comune di pertinenza. Così potrà accadere nel campeggio, nell'area verde o in qualsiasi spazio comune. Secondo il principio rovesciato di cui sopra: se il cartello di divieto non c'è o il gestore non lo specifica espressamente, si può entrare con il peloso al seguito. Peraltro la normativa venetanon impone che i proprietari di stabilimenti o i Comuni debbano individuare, per forza, aree da riservare ai quattrozampe. Anzi. L'unica sanzione alla quale il testo fa riferimento è quella per i proprietari di animali che non viaggino muniti di guinzaglio e museruola. Altro divieto invalicabile è quello di portare animali domestici nelle aree riservate ai bambini, come nei giardini o altrove.
La legge, per farla breve, lascia un ampio margine di discrezionalità, talmente ampio da consentire di non modificare di nulla, o quasi, la situazione. E non prevede che i Comuni si debbano espressamente pronunciare sulla materia ma se lo fanno o se, nel Comune, vige un regolamento discordante, il volere del Comune diventa prevalente.
La nuova normativa fissa principi generali apprezzati e importanti ma, nella pratica, rischia di restare molto teorica. Se il gestore non vuole, se il Comune non è d'accordo, se il proprietario nicchia, niente da fare: il cane resta a casa e in spiaggia ci va il padrone da solo.
Fonte:http://qn.quotidiano.net/lifestyle/2014/06/26/1083569-animali-spiagge-veneto.shtml

mercoledì 11 giugno 2014

Cani e gatti: consigli contro il caldo afoso

Una forte ondata di caldo ha fatto alzare le temperature lungo tutto il territorio italiano, in sintonia con l’estate alle porte. Ma il passaggio repentino dei gradi verso l’alto ha messo alle strette chi l’afa la patisce particolarmente, cani e gatticompresi. Esattamente come l’uomo, l’amico a quattro zampe soffre questo innalzamento delle temperature, per questo è importante monitorarne i movimenti evitando l’esposizione prolungata al sole.

Per impedire che la salute di cani e gatti venga meno è importante mette in pratica una serie di accorgimenti base, simili a quelli rivolti a bambini e anziani. Alcune razze in particolare soffrono di più l’afa, come evidenziato da Raimondo Colangeli, vicepresidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi). Fra queste le brachicefale, cioè gli esemplari dal muso schiacciato: Bulldog, Shih-tzu,Carlino, Boxer, Pechinese e Molosso. Un cane non suda, se non attraverso i polpastrelli, quindi eliminare il calore è per lui complesso. Il colpo di caldo è purtroppo una realtà che si presenta con frequenza, da prevenire con piccoli stratagemmi.
Mai lasciare il cane o il gatto al sole in giardino oppure chiuso all’interno di un automobile, senza la possibilità di un ricambio d’aria. Questa condizione potrebbe favorire respiro affannoso, un forte malessere e svenimento. Se non si interviene tempestivamente, liberando l’animale dalla condizione di sofferenza, si può giungere alla morte con rapidità. Per questo è importante intercettare il proprietario dell’auto, interpellare le forze dell’ordine e il veterinario di zona. Indispensabile poi creare ombra e gettare acqua tramite le fessure fino all’apertura della macchina, quindi estrarre l’animale sistemandolo all’ombra, rinfrescandolo con pezze di stoffa bagnata in attesa del veterinario.

Mai passeggiare nelle ore più calde, in particolare se il quadrupede è anziano, quindi fornirgli sempre acqua fresca cambiata con frequenza. Mai esporre anche gli altri animali domestici al sole e al caldo diretto, ma consentire loro la possibilità di un riparo, dell’ombra e magari un po’ di refrigerio, dato dal ventilatore non puntato sul corpo oppure di un bagno. Quindi evitare di recludere gli amici di casa in gabbia o nel trasportino, abbandonandoli sotto il sole diretto. I nostri amici hanno bisogno di cure e attenzioni, importante garantirgli il massimo benessere e la totale sicurezza.

Fonte: http://www.greenstyle.it/cani-gatti-consigli-caldo-afoso-93143.html

domenica 8 giugno 2014

Bocconi avvelenati a Spinea morti sei cani in sette giorni.


È successo al Villaggio dei Fiori: gli animali sarebbero vittime della stricnina Si raccomanda di evitare la zona di via Baseggio finchè non sarà bonificata.

SPINEA. Bocconi avvelenati, allarme al Villaggio dei Fiori, dove secondo diversi residenti e l’associazione Mamma Rosa sono già morti sei cani solo nell’ultima settimana. I bocconcini, imbevuti probabilmente di stricnina, un veleno letale che non lascia scampo e lasciati tra l’erba in modo da essere trovati e inghiottiti dai cani a passeggio, sono stati disseminati in particolare nell’area cani tra via Baseggio e via De Curtis, non lontano dalla zona del supermercato Pam.
Chiaro l’intento di colpire gli animali, sia perché la zona è appositamente predisposta per liberare i cani all’interno di un recinto, sia perché la stricnina è un tipo di veleno che non lascia scampo, molto più letale del normale veleno per topi utilizzato in altre occasioni dagli avvelenatori. I cani deceduti, infatti, sono morti nel giro di un’ora o poco più. Diversi i casi segnalati che hanno fatto scattare l’allarme in città.
Martedì sono morti due meticci di proprietà di una signora del posto. Lunedì era toccato a due esemplari di Amstaff, cani strutturalmente molto forti, morti circa un’ora dopo aver scorrazzato nella zona incriminata. I casi continuano fino a una settimana fa, con la morte di un altro cane, ma si tratta solo degli episodi denunciati e resi pubblici dai proprietari o da conoscenti, altri potrebbero essere accaduti nello stesso periodo recente. Già informato dell’accaduto il sindaco di Spinea Silvano Checchin.
A denunciare il fatto sono stati alcuni residenti del Villaggio dei Fiori. «Io stesso ieri ho temuto per la mia cagnolina», afferma Stefano Mozzato, residente in zona, «è stata male e sapendo dei casi precedenti ho subito chiamato il veterinario, che ha effettuato degli esami del sangue. Fortunatamente è salva, ma come altri ho deciso di evitare l’area cani per un po’. Ci siamo mobilitati e denunceremo il fatto anche ai carabinieri, perché il pericolo non è solo per i cani, ma anche per i bambini, che possono raccogliere i bocconi avvelenati e poi mettersi le mani in bocca».
L’allarme è stato raccolto anche dall’associazione animalista Mamma Rosa, che si occupa, tra le altre cose, di recupero e adozioni di cani e gatti abbandonati tra le province di Venezia, Padova e Treviso. Sul proprio profilo Facebook, dove i soci hanno rilanciato l’allarme, raccomandandosi a vicenda di tenersi lontani dall’area cani di via Baseggio, è arrivata negli ultimi giorni l’indignazione di molti residenti e proprietari di animali, preoccupati dall’ecatombe che in pochi giorni ha ucciso almeno sei cani di tutte le taglie. Tutti raccomandano di evitare la zona fintantoché non verrà ordinata una bonifica dell’area.
Filippo De Gaspari
http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2014/06/05/news/bocconi-avvelenati-a-spinea-morti-sei-cani-in-sette-giorni-1.9370998


"L'Emilia Romagna fermi la barbarie normativa sulla dimensione dei box"

Roma, 7 giugno2014 - Le regole per la custodia dei cani proposte dalla IV commissione del Consiglio dell'Emilia-Romagna, in attuazione della legge regionale contro l'uso della catena, sono un esempio di "barbarie normativa" e, se adottate, certamente provocherebbero agli animali "gravi danni psico-fisici". Lo afferma l'on. Michela Vittoria Brambilla, FI, presidente della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell'Ambiente, che invita la Regione a non "istituzionalizzare" il maltrattamento.
"Invece di compiacere le lobby venatorie che per i propri comodi vorrebbero confinare un cane di trenta chili in un box di 2 metri per 2,2 – chiede l'ex ministro – le autorità competenti a redigere il regolamento ascoltino le voci davvero qualificate: gli appelli delle associazioni animaliste unito al parere motivato di zoologi ed etologi. Anche per evitare una spettacolare contraddizione con i propositi della legge regionale, nata per aumentare, non per ridurre, il benessere degli animali. E con i requisiti minimi, definiti dalla Regione stessa nel settembre dell'anno scorso, per i canili di nuova costruzione: 9 metri quadrati se il box ha un'area di sgambamento aggiuntiva o 20 metri quadrati se non ce l'ha. Se si seguisse la strada tracciata dalla IV commissione, arriveremmo al paradosso che un cane avrebbe più spazio garantito in un canile che nell'abitazione del proprietario".
"Del resto, che la stessa legge regionale di recente approvazione fosse solo il tentativo malcelato dinascondere l'insensibilità della giunta nei confronti di un tema di grande rilevanza sociale, era già chiaro dal momento che non si è poi provveduto a fare gli atti successivi, necessari per la sua attuazione. La maggioranza dei cittadini - conclude l'on. Brambilla - ama gli animali e vuole vedere tutelato il loro benessere. La regione lo comprenda e soprattutto la smetta di prendere in giro la gente".
http://qn.quotidiano.net/lifestyle/2014/06/07/1075833-animali-emilia-brambilla.shtml

lunedì 2 giugno 2014

Vi spiego chi siamo

Il centro è nato per avere un punto di incontro tra appassionati del mondo cinofilo, dove far crescere e diffondere la conoscenza della cinofilia svolgendo attività sportive ed agonistiche con il nostro amico nelle varie discipline e imparando le regole della buona convivenza.      Il centro offre tre campi, uno attrezzato con percorso Agility, materiale ed ostacoli per obbedienza e agonistica, con impianto di illuminazione, regolarmente recintato e con parcheggio.      Diversamente da ciò che avviene in molti centri di addestramento, il cane non è "affidato a qualcun altro" : qui sono i proprietari che, sotto la guida di esperti istruttori, addestrano il proprio cane, con un metodo che si è dimostrato vincente sotto tutti gli aspetti: l’amore, il gioco, il premio, la soddisfazione, le coccole.....       E’ un metodo molto efficace che, oltre a dare grandi risultati rafforza il rapporto di affetto, di amicizia e di collaborazione tra il cane e l’uomo, facendo scoprire un nuovo modo di stare insieme e di godersi la vita. I cani vengono addestrati alternando momenti "in solitaria" a  momenti “in gruppo” così imparano anche a socializzare e a rapportarsi correttamente con gli altri cani e proprietari.